mercoledì 26 giugno 2013

Questo fenomeno dei social network, dei blog, di tutti questi nuovi strumenti mi esalta.
Sto apprendendo il funzionamento di un sacco di cose da quando mi sono buttato nella tecnologia.
C'è chi dice che se non ci sei nato con la tecnologia, non puoi capirla.
Bhe io sono nato in un paese sperduto in Sardegna, cresciuto tra chiesa e casa e la prima volta che ho visto la tecnologia, quella vera, ero a Palermo.
Palermo non è famosa per essere il centro tecnologico italiano, ma ci sono centri studi teologici dove puoi approfondire questioni interessanti.
Un compagno di studi aveva con se un computer.
fino ad allora non sapevo bene cosa fosse un computer e, a quanto pare, nemmeno lui. Ogni tanto lo accendeva, vi collegava un registratore a cassetta, faceva partire qualche programma ed insieme cercavamo di "domarlo" e, spesso non ci riuscivamo.
Il programma che preferivo era un programma chiamato Wordstar con il quale potevamo scrivere come a macchina ma con la possibilità di cancellare, di scegliere la grandezza del carattere e definire se sarebbe stato grassetto o sottolineato. Per me fu una vera rivoluzione perché noi tutti utilizzavamo le macchine da scrivere come la Lettera32 di Olivetti con la quale ogni errore si vedeva e non si poteva definire un granché in termini tipografici.
Se penso a quei tempi e li raffronto con oggi, con le possibilità tecnologiche mi sembra di aver fatto un salto in avanti di secoli ed invece di anni ne sono passati poco più di una trentina. Fino al 900  30 anni non significavano nulla ed invece, ora, tutto sta succedendo con una velocità imprevedibile.
Chissà cosa vedranno i "nostri" figli tra altri 50 anni? Ai longevi la risposta.

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